Anziani legati e sedati, maltrattamenti a San Lazzaro di Savena
San Lazzaro di Savena a Bologna, somministravano barbiturici e psicofarmaci agli anziani ospiti della casa famiglia 'Il Fiore' alla Croara per tenerli costantemente sedati. Glieli versavano di nascosto nei caffè o nei succhi di frutta perché fossero mansueti. E poi li insultavano, li schiafeggiavano, sputavano loro addosso, li legavano al letto. I carabinieri della Bologna centro e del Nas, questa mattina, hanno arrestato Vanes Dani, titolare della struttura di San Lazzaro, mentre la coordinatrice Carla Dessì e la collaboratrice Giuseppina De Simone sono finite ai domiciliari. I provvedimenti sono stati emessi dal gip di Bologna, Alberto Ziroldi su richiesta del pm Augusto Borghini.
"Il modo alla fine lo trovi perché lo riduci come uno zombie e il problema è già finito", "Se campa campa, se muore: arrivederci" sono alcune frasi intercettate e finite nelle indagini. Secondo l'accusa, i campanelli di allarme dei letti venivano spesso spenti per pemettere al personale di dormire indisturbato durante la notte. "Se avrà un arresto cardiaco ha un Istat pronto", si ascolta e il riferimento è alla scheda di morte. Le accuse - ci sono anche altre quattro persone indagate - sono a vario titolo di maltrattamenti aggravti da futili motivi ai danni di persone di minor difesa e per avere agito con abuso del rapporto fiduciario, lesioni aggravate, ed esercizio abusivo della professione sanitaria.
Il medico di base Mario Lunghini, che aveva fornito timbri e ricettari a Dani è invece stato sospeso dalla professione. La struttura è invece stata posta sotto sequestro e affidata all’Ausl. Sei gli ospiti, tra i 60 e i 90 anni, che vivevano nella struttura e che subivano le vessazioni degli indagati. Attraverso intercettazioni telefoniche e ambientali e controlli, i militari sono riusciti a ricostruire le violenze quotidiane subite dagli anziani. In un’occasione i militari hanno salvato la vita a un ospite novantenne che, colto da blocco renale, era stato lasciato morire a letto. I carabinieri, con una scusa, sono entrati nella casa famiglia e lo hanno salvato, chiamando il 118. L'uomo è ancora ricoverato.
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